…e se dopo gli auguri, i dolci, i brindisi e i regali pensassimo a costruire un vero anno di pace e convivenza? Per un 2020 dedicato a chi non ha un lavoro, ha chi ha perso i suoi affetti, a chi cerca la speranza di guarire, a chi è discriminato dall’integralismo delle religioni, a chi è ucciso con le armi e con le “parole” a chi è donna, a chi sogna la pace ma ha negli occhi la guerra, a chi cerca giustizia in un mondo di “non giustizia”. Insieme, per costruire un vero anno di pace e di semplici realtà: pace, lavoro, salute e solidarietà! Adesso sì che possiamo festeggiare il 2020!!!