Diversi e Divisi

Diario di una convivenza con l’Islam
di Nello Rega – disegni di Raffaele Gerardi

L’utopia di un sogno

Il borbottìo invadeva il torpore dell’inizio di una nuova giornata. Il profumo di caffè lentamente si espandeva nell’aria e il rito nuovamente cedeva il posto al piacere. La sveglia aveva interrotto di colpo i pensieri dell’oblio e la realtà diventava felicemente insostituibile. Un piacevole bacio inebriava i miei sensi. “Tesoro, il caffè è pronto. Ho dormito benissimo e ho sognato molto”. Amira come al solito mi aveva anticipato nel preparare un buon risveglio. “Cara, oggi lavoro più tardi. Possiamo ritagliarci un’oretta tutta per noi. Cosa ne pensi? Tu hai da fare?”. Nei suoi occhi la risposta era arrivata prima delle parole: “Alziamoci e iniziamo un’altra giornata”. “Domani ti porto il caffè a letto, ti anticiperò”. La mia era una promessa e l’avrei mantenuta…

(Estratto dal capitolo 1)

Gli occhi di Mohammed (capitolo 13)


Stando qualche giorno a casa di Amira, in Libano, avevo avuto la possibilità di vivere più da vicino il mondo islamico e sentirmi meno a mio agio di fronte a pratiche e a modi di fare diversi da quelli nei quali credevo fortemente. Il tempo sembrava scandito dalla religione, gli orologi non avevano le lancette dei minuti ma quelle dei precetti coranici. Come gli appuntamenti con le preghie- re, i rituali da compiere prima e dopo. Ogni tanto Ali e il resto della famiglia sparivano per un po’, ognuno nelle proprie stanze. Guardavo l’orologio e mi rendevo conto che era il tempo della preghiera. Restavo all’improvviso solo e continuavo a riflettere sulla nostra diversità.

(Estratto dal capitolo 13)